Ue, via libera al miele contaminato
Via libera al peggiore miele cinese che sta invadendo il mercato italiano.
Con la Cina che ha aumentato, nel 2013, del 20 per cento le spedizioni di miele in Italia, divenendo il secondo fornitore del nostro Paese, preceduta solo dall’Ungheria, l’Europa approva la nuova direttiva sull’etichettatura del miele in base alla quale non sarà necessario indicare in etichetta la presenza di polline contaminato OGM nonostante il boom delle importazioni da Paesi a rischio contaminazione, quali appunto la Cina.
Il provvedimento del Consiglio Ue prevede l’indicazione in etichetta del Paese o dei Paesi d’origine in cui il miele è stato raccolto, ma, per quanto riguarda l’eventuale presenza di polline Ogm nel miele, sancisce che in etichetta l’informazione debba essere riportata solo se la presenza è superiore allo 0,9%, come per tutti gli altri alimenti.
Una interpretazione che come rilevano le associazioni degli agricoltori, “non rispecchia la sentenza della Corte di giustizia, del 6 settembre 2011, secondo la quale il polline è un ingrediente del miele e quindi la presenza di ogm va indicata in etichetta”.
“A preoccupare è il fatto che – sottolinea la Coldiretti – la coltivazione di un campo Ogm è in grado di determinare la contaminazione del miele attraverso il trasporto del polline da parte delle api. In Italia grazie all’azione della Coldiretti è vietato coltivare ogm e di conseguenza non è contaminato il miele prodotto sul territorio nazionale che è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria”.
Un discorso diverso vale per il miele importato in ingenti quantità da paesi comunitari ed extracomunitari in cui sono diffuse le coltivazioni biotech come la Cina.
“L’Italia infatti – continua la Coldiretti – ha importato nel 2013 un quantitativo di miele addirittura superiore alla produzione nazionale per un totale di circa 18 milioni di chili di miele dei quali quasi la metà dall’Ungheria e oltre il 10 per cento dalla Cina ma anche da Romania, Argentina e Spagna dove sono permesse coltivazioni Ogm”.
Il miele prodotto sul territorio nazionale è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria.
Per acquistare miele italiano è bene verificare sempre l’etichettatura.
La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.