L’Ue si sveglia, in etichetta arriva la vera data di scadenza
L’Unione europea introdurrà presto una nuova data di scadenza per i prodotti alimentari. Oggi la durata degli alimenti indicata in etichetta è determinata soprattutto per esigenze commerciali. La data di scadenza è così più corta del periodo in cui il cibo inizia a deperire davvero. Così a Bruxelles stanno pensando di introdurre una doppia indicazione in etichetta, una per scadenza di sicurezza e l’altra per le esigenze commerciali. Già oggi, la questione della scadenza è tutta uno scaricabarile. Le ditte produttrici accorciano la scadenza per vendere di più. Ma poi, tutta la filiera è condizionata dalla Grande distribuzione. Le eccedenze di alimentari prossimi alla scadenza sono l’incubo degli ipermercati. Così, per il fresco e per tutti i prodotti più facilmente deperibili, impongono ai fornitori di ritirare la merce quando ha raggiunto il 75% del tempo di consumo e avrebbe ancora un buon 25% di vita residua. In questo modo i fornitori non possono più ricollocare la merce e si accollano anche lo smaltimento dell’invenduto. Oppure, con le promozioni, i supermercati cercano di spostare lo spreco verso il consumo finale, cioè ti vendo il prodotto a meno ma poi, se tu a buttarlo via se non ce la fai a consumarlo in tempo. E al mercato degli alimenti, influenzato più dai grandi acquisti mondiali che trattano il cibo come commodity, non interessa quanto il cibo venga poi effettivamente consumato.