E’ arrivata Rockit la mela da borsetta
Una mela studiata per stare in borsetta o nello zainetto, in compagnia di 2 o 4 altre mele esattamente uguali e grandi quando basta per uno spuntino che riempia ma non appesantisca.
La nuova frontiera della frutta passa dalla rivoluzione dei consumi che ha bisogno di nuovi brevetti per adattarsi ai ritmi e alle quantità con cui si consuma il cibo oggi.
L’era della frutta snack inizia dalla mela, il frutto più consumato e meglio conservabile al mondo.
Nasce così Rockit, la mela di piccolo formato, naturalmente rossa, anzi rossa e gialla, che sta in un tubo di plastica per non ammaccarsi e mantenersi conservata per qualche giorno.
Rockit è arrivata da qualche mese nei reparti fresco di Coop, per esempio, e fa parte della nuova filiera delle “varietà club” che annovera la ormai celebre Pink Lady. Il paese leader di produzioni di nuove varietà club è la Nuova Zelanda dove è stata concepita anche Rockit. Dal nome giovanile è rivolta proprio al consumo di giovani, nel loro tempo da studenti, impiegati o impegnati in attività fisica. I
l marchio club prevede un’adesione del produttore e del distributore a coltivare la mela secondo un preciso disciplinare mondiale, a utilizzare solo il marchio registrato e a confezionare solo con un packaging indicato dal brand. Quindi, a differenza delle varietà tradizionali che si vendono sfuse, a cassette o insacchettate con il marchio del produttore qui le mele devono avere gli stessi colori del frutto, stessa dimensione, stesso gusto, stesso marchio e stessa confezione in tutto il mondo.
I frutti non arrivano dalla Nuova Zelanda ma dall’Italia. Qui Rockit viene coltivata in esclusiva dalla cooperativa di frutticoltori Melavì di Sondrio www.melavi.it ed è commercializzata da One App www.oneappsrl.net società che gestisce marchi commerciali di ortofrutta, licenziataria per l’Italia del marchio Rockit.
Rockit è stata ottenuta da Rockit Trading Company rockitapple.com incrociando varietà diverse a prevalenza Gala. Pesa 80 grammi e non 2 etti come una mela grande: il peso è giusto per essere consumata tutta e con la buccia. Il gusto non è né troppo asprigno né troppo dolciastro. Il packaging è facilmente trasportabile ed è in confezioni da 3 o 5 mele.
«La produzione italiana è ancora limitata – spiega Elena Picozzi di One App – Finora i raccolti 2016 e 2017 sono andati esauriti. Contiamo di arrivare nel 2019 con una distribuzione più capillare».
Qualche perplessità è data dalla confezione in plastica che obbliga l’acquirente a disfarsene nei contenitori adeguati per la raccolta degli imballaggi plastici. «Il prodotto confezionato sta prendendo sempre più piede. E’ più selezionato ed è più comodo da trasportare e consumare. Passata questa fase di consolidamento penseremo anche a confezioni più ecologiche».